La beata Chiara, una eredità da accogliere

Trent’anni dalla beatificazione, sono un anniversario da tenere presente e da ricordare. Non capita spesso che nelle Comunità Pastorali che sono sparse nella nostra Diocesi si possa festeggiare una persona nata in essa e che la Chiesa ha proclamato Beata o Santa. Ce ne sono alcune e fra queste anche la nostra. Ciò non sia motivo di vanto, come per dire: “siamo bravi, siamo belli, perché abbiamo una beata nata fra di noi”. Non è proprio così, perché Suor Chiara ha vissuto la sua santità prima che noi nascessimo e quindi non abbiamo meriti da vantare, ma semmai una eredità da accogliere e da far vivere. Molti di noi erano presenti a Roma alla beatificazione (c’ero anch’io, come giovane seminarista… guarda un po’ gli scherzi del destino…), ma se in quel momento, o a partire da quel momento, non è scattato qualcosa che tenga viva la vita di fede, beh, è stata una bella gita a Roma e forse poco più. Dire “c’ero anch’io” senza comprendere cosa ci voglia dire la beata Chiara, o meglio il Signore attraverso di lei, è un esercizio di reminiscenza o di vuota nostalgia che non mi muove di un millimetro. Se oggi ricordiamo i trenta anni della beatificazione è per ricordarci che se il Signore ha fatto germogliare un fiore di così grande bellezza nelle nostre terre è perché ci vuole dire che la santità non è deposito del tempo che fu, ma è uno stile di vita da assumere nell’oggi. Molte mamme e figlie trent’anni fa erano, fra Pianello e Roma, partecipi di questo evento. Oggi queste persone, diventate nonne e mamme: come hanno trasmesso e stanno trasmettendo questo evento e dono così bello? La beata Chiara è un santino o un’immaginetta da tenere a mo’ di amuleto (perché non si sa mai…magari porta fortuna…) oppure è un insegnamento valido a tutt’oggi? Si propone suor Chiara come prospettiva di scelta di vita femminile? Come mai in trenta anni (pochi sì ma neanche pochissimi…) da Pianello e limitrofi non è sorta neanche una vocazione religiosa femminile guanelliana? Sono domande che possono aiutarci a capire che celebrare una beata sia per noi un grande vantaggio come aiuto a tenere desta l’attenzione su ciò che il Signore ci può chiedere. Uno può dire che sono cambiati i tempi. Certo, ma consideriamo che neanche i tempi della beata Chiara erano molto facili e che poi comunque teniamo conto che il Signore ci propone sempre un destino bello e buono anche oggi. Le celebrazioni in onore della beata Chiara sono al presente limitate dalle restrizioni, ma viviamo quello che possiamo, sperando di poter più avanti fare altro e meglio.  Beata Chiara prega per noi!   don Luca