La Casa del Signore

Domenica 10 Luglio riapre al culto la chiesa di San Michele a Cremia. Questo accade dopo il secondo lotto di lavori che ha interessato questo edificio sacro. Essendo una delle tre chiese parrocchiali della nostra Comunità Pastorale, questo è un momento particolare che coinvolge non solo la comunità di Cremia, ma anche le altre due comunità sorelle. La gioia di una è condivisa anche con le altre parrocchie. La riapertura viene a suggellare una serie di opere che dapprima hanno resa sicura la chiesa e poi hanno permesso, in questo secondo gruppo di interventi, di ripulirla dalla opacità che si era sedimentata e di migliorare l’impianto elettrico e quello delle luci. Il tutto presenta un colpo d’occhio veramente significativo, soprattutto se paragonato alle condizioni precedenti dell’edificio sacro. I lavori si sono resi possibili grazie ai fondi reperiti. Ciò è accaduto in virtù della partecipazione a due bandi (Cariplo regionale e Fondazione Comunità Comasca), del corposo contributo della Conferenza Episcopale Italiana (tramite la Curia di Como) possibile grazie ai fondi ricavati con l’8×1000, dalla munificenza di importanti benefattori e mi piace dirlo, con un grande sentimento di gratitudine, dalla generosità della Comunità di Cremia. Il Comune, le Associazioni, la gente del paese e oriundi, hanno contribuito in maniera estremamente rilevante. Ma tutto questo potrebbe far nascere una forma di autocompiacimento, che fine a sé stesso non porta a granché. Occorre tenere presente un dato significativo. Si sono fatti questi interventi perché si è voluto rendere sicura e bella la Casa del Signore. Per rendere lode non all’uomo ma a Dio, per far sì che la Chiesa possa manifestare l’esperienza dell’incontro fra Cristo e l’uomo. Sistemare un edificio sacro ha lo scopo di sostenere l’opera principale che è quella di far sì che la Presenza di Cristo sia celebrata e vissuta. La Chiesa è chiamata ad essere segno e strumento di Dio per portare ad una vita bella nel presente e all’eternità in Paradiso. La bellezza di un edificio sacro mi deve richiamare alla bellezza del mio incontro con Dio, di come esso possa dare la direzione decisiva per far sì che la mia vita abbia un senso vero e autentico. Un quadro, un affresco, una statua, hanno come scopo principale quello di richiamarmi a guardare nella direzione giusta, cioè il cuore pulsante che è presente in una chiesa cattolica, ovvero l’Eucarestia. Lodiamo il Signore perché è buono e nel suo tempio sacro raduniamoci per cantarne le lodi e per crescere come comunità. don Luca

presbiterio
navata vista dall’organo