La nuova edizione del Messale Romano

Con la prima domenica di Avvento, il 29 Novembre 2020, entrerà in adozione nella nostra Diocesi la nuova edizione del Messale Romano (=MR).  A cinquant’anni dalla pubblicazione del MR di Paolo VI, primo frutto del rinnovamento voluto dal Concilio Vaticano II, i Vescovi italiani presentano la terza edizione del MR con una rinnovata traduzione. Questa terza edizione rappresenta quindi l’ultima tappa di un cammino di Chiesa che, fedele alla via tracciata dalla riforma conciliare, riconosce alla liturgia una importanza decisiva nella vita delle comunità e un ruolo determinante nel suo impegno di evangelizzazione. Quando viene promulgato un libro liturgico, si realizza sempre un evento importante per la vita della Chiesa. Ciò a maggior ragione se il libro è il MR. L’importanza di questo avvenimento non è data soltanto dalle eventuali novità che il MR può contenere, quanto dal fatto che con esso la Chiesa trasmette alla comunità dei fedeli lo strumento autorevole che dà forma alla vita sacramentale, in modo che, celebrando l’Eucaristia, venga edificata come «corpo di Cristo»  (1 Cor 12,27). «La liturgia infatti, mediante la quale, soprattutto nel divino sacrificio dell’eucaristia, “si attua l’opera della nostra redenzione”, contribuisce in sommo grado a che i fedeli esprimano nella loro vita e manifestino agli altri il mistero di Cristo e l’autentica natura della vera Chiesa». In questo modo, possiamo riscoprire che il celebrare insieme porta già con sé un dono per ciascuno di noi: ci dona di stare alla presenza di Dio, di essere e diventare comunità come Lui ci vuole, di sintonizzarci insieme con le parole e i gesti di Gesù. La nuova edizione del MR ci porta quindi a riscoprire la bellezza e il valore della Messa. Sarà l’occasione per poterne scoprire non solo le novità che esso porta ma anche il riferirci in modo sempre più significativo alla decisività che la Messa ha per la nostra fede.  I cambiamenti che riguardano l’assemblea sono principalmente questi: nell’atto penitenziale si userà la forma Christe eleison, Kyrie eleison e Christe eleison; il Gloria avrà la variazione di “e pace in terra agli uomini amati dal Signore”; il Padre nostro con la variazione: “e non abbandonarci alla tentazione” (al posto di: “non ci indurre in tentazione”). Queste e altre novità le accoglieremo pian piano e le impareremo. Ciò che conta è vivere la Messa come incontro con Gesù e vivere il dono del suo sacrificio d’amore che dalla Croce giunge a ciascuno di noi. don Luca