Un sabato pomeriggio ero presente nella chiesa di Cremia per le Confessioni. Il confessionale è posto di lato all’ingresso principale e da lì si vede chi entra in chiesa. Era un momento di pausa e mentre stavo pregando e pensando, ecco che in chiesa entrano delle persone. Sono un giovane papà con uno zaino in spalla e un bambino piccolo. Non mi vedono. Si portano a pochi passi dentro la chiesa, e il papà si inginocchia dietro il suo bambino, che avrà avuto non più di tre/quattro anni, e gli fa fare con calma il segno della Croce, accompagnandolo dolcemente. Il bambino guarda con curiosità quello che vede davanti a lui e il papà gli spiega, con semplici parole, quello che il proprio pargoletto sta vedendo. La scena è troppo bella, e non voglio interromperla, e quasi cerco di scomparire (si fa per dire…) dentro il confessionale, per non turbare ciò che sta accadendo. Il bambino chiede al papà, e il padre gli spiega con semplici parole. Il padre, sempre con dolcezza, prega sussurrando al bambino le parole della preghiera. Di nuovo lo accompagna a fare il segno della Croce, prendendo il suo braccino e facendo scorrere la manina sulla fronte, sul petto e sulle s palle. Poi insieme escono dalla chiesa. Una siffatta scena, oltre che destare simpatia per il quadretto che si è posto di fronte, offre lo spunto per alcune riflessioni. Mi concentro sulla realtà della Trinità, che in questa domenica la Chiesa celebra in modo solenne. Essa è Dio, uno e trino appunto, che altro non fa che manifestare il Suo Amore, Amore che vive sia all’interno delle relazioni fra Padre, Figlio e Spirito Santo, e sia manifestandolo verso l’uomo, creatura di Dio. L’immagine del padre e del bambino di prima, mi ha presentato in modo semplice cosa sia la Trinità per noi. Noi siamo fatti a Sua immagine e somiglianza. E pur essendo infinitamente piccoli davanti ad Essa, la Santissima Trinità si china su di noi per indicarci quanto ci ama. La Trinità poi ci conduce alla comprensione efficace delle realtà della vita e del rapporto con Dio stesso. E questo lo compie con gesti che sono semplici, la preghiera, la vita della Chiesa, e che a noi non tocca altro che seguirli, ponendo fiducia in chi ci ama e ci chiede di seguirlo. Come un padre che ama e segue il proprio figlio, con tenerezza la Santissima Trinità ci prende per mano e ci permette di poter esprimere la nostra umanità nel modo più bello e dignitoso. Affidandoci a chi ci ama non saremo delusi e troveremo compimento alla nostra esistenza. don Luca

