Le feste mariane: la Presentazione di Gesù al tempio

Per la Chiesa di Gerusalemme, la data scelta per la festa della presentazione fu da principio il 15 febbraio, 40 giorni dopo La nascita di Gesù, che allora l’Oriente celebrava il 6 gennaio, in conformità alla legge ebraica che imponeva questo spazio di tempo tra la nascita di un bambino e la purificazione di sua madre. Quando la festa, nei secoli VI e VII, si estese in Occidente, fu anticipata al 2 febbraio, perché la nascita di Gesù era celebrata al 25 dicembre. La presentazione di Gesù al Tempio è più un mistero doloroso che gaudioso. Maria «presenta» a Dio il figlio Gesù, glielo «offre». Ora, ogni offerta è una rinuncia. Comincia il mistero della sofferenza di Maria, che raggiungerà il culmine ai piedi della croce. La croce è la spada che trapasserà la sua anima. Ogni primogenito ebreo era il segno permanente e il memoriale quotidiano della «liberazione» dalla grande schiavitù: i primogeniti in Egitto erano stati risparmiati. Gesù, però, il Primogenito per eccellenza, non sarà «risparmiato», ma col suo sangue porterà la nuova e definitiva liberazione. Il gesto di Maria che «offre» si traduce in gesto liturgico in ogni nostra Eucaristia. Quando il pane e il vino – frutti della terra e del lavoro dell’uomo –  ci vengono ridonati come Corpo e Sangue di Cristo, anche noi siamo nella pace del Signore, poiché contempliamo la sua salvezza e viviamo nell’attesa della sua «venuta». Il Padre della Chiesa Andrea da Creta, circa questo episodio, evidenzia come la santa Vergine ha portato a Simeone nel santuario il bambino consacrato, creando un parallelo con Mosè. La differenza tra l’esperienza di Mosè e quella di Simeone viene ulteriormente approfondita: “Colui che aveva meritato di vedere Dio attraverso la nube e di ascoltare la sua voce nel fragore del tuono, con il volto velato, aveva rimproverato agli Ebrei l’infedeltà del loro cuore; mentre Simeone ha portato il Dio che precede i secoli, il Verbo del Padre, incarnato, e rivela la Luce delle genti, la Croce e la Risurrezione. E la profetessa Anna annuncia il Salvatore che riscatta Israele”. Colui che veniva presentato al tempio per essere riscattato, è il vero Redentore, colui che riscatta il popolo di Dio dal peccato. In questa particolare manifestazione di Gesù, la figura di Maria appare profondamente coinvolta. E’ Lei che presenta Gesù, ma anche il momento in cui a Lei viene presentato il percorso che, come Madre, avrà da vivere nel seguire Gesù. Percorso che vedrà la Croce, ma anche la Salvezza che Gesù porta attraverso la Pasqua. La candela che accendiamo in questa festa ci aiuti a vedere in Maria, Colei che offre il Suo Figlio per poter adempiere il disegno di Dio, che in Gesù vuole che l’umanità possa giungere alla salvezza.  don Luca