

Cosa ci corrisponde di più? quali sono le realtà che ci sostengono? In ultima sostanza per cosa è fatto il nostro cuore? Le risposte sono diverse, argomentate, ma fra di loro in intima unione. Desideriamo amore, felicità, senso della vita. Tutto questo è chiaro ai nostri occhi e ai nostri cuori, eppure a volte è tremendamente difficile da conseguire. Quanti fraintendimenti, fatiche, delusioni, sosteniamo in merito a queste aspettative. Sono dimensioni che viviamo dentro le preziose realtà delle relazioni, perché in fondo la nostra vita manifesta il bisogno di essere in relazione con gli altri e con Dio. La festa solenne della Santissima Trinità che la chiesa ci fa celebrare in questa domenica dopo Pentecoste viene proprio incontro a questo anelito. E’ allora interessante vedere la Santissima Trinità così come ce l’ha fatta conoscere Gesù. Egli ci ha rivelato che Dio è amore “non nell’unità di una sola persona, ma nella Trinità di una sola sostanza” (Prefazio della Messa): è Creatore e Padre misericordioso; è Figlio Unigenito, eterna Sapienza incarnata, morto e risorto per noi; è finalmente Spirito Santo che tutto muove, cosmo e storia, verso la piena ricapitolazione finale. Tre Persone che sono un solo Dio perché il Padre è amore, il Figlio è amore, lo Spirito è amore. Dio è tutto e solo amore, amore purissimo, infinito ed eterno. Non vive in una splendida solitudine, ma è piuttosto fonte inesauribile di vita che incessantemente si dona e si comunica. Lo “stile” di Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo, è proprio quello di “essere in relazione”, quello di vivere un rapporto basato sull’amore mutuo e vicendevole, gratuito, eterno. Proviamo a vedere allora la realtà del mondo attorno a noi. Possiamo in qualche misura intuire questa dinamica di relazione osservando sia il macro-universo: la nostra terra, i pianeti, le stelle, le galassie; sia il micro-universo: le cellule, gli atomi, le particelle elementari. In tutto ciò che esiste è in un certo senso impresso il “nome” della Santissima Trinità, perché tutto l’essere, fino alle ultime particelle, è essere in relazione, e così traspare il Dio-relazione, traspare ultimamente l’Amore creatore. Tutto proviene dall’amore, tende all’amore, e si muove spinto dall’amore, naturalmente con gradi diversi di consapevolezza e di libertà. “O Signore, Signore nostro, / quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!” (Sal 8,2) – esclama il salmista. Come già detto sopra, non abbiamo in noi stessi un evidente “bisogno” di relazioni? Tanto che, pur sbagliando, a volte si cercano relazioni dentro rapporti per così dire “tossici”, ovvero dannosi. Pur di non rimanere soli cerchiamo appoggi, contatti. Il cuore della persona è fatto per essere in relazione. Non vediamo quindi impresso in noi e nel cosmo “l’impronta di Dio”, non ci scopriamo allora fatti a sua immagine e somiglianza…? La risposta allora ai nostri fondamentali desideri la possiamo trovare in modo compiuto e realizzato nella fede nel Dio di Gesù Cristo. Così vicino a noi, così desideroso di noi….
don Luca