C’è una sequenza di appuntamenti che sono indicativi di un filo rosso che li congiunge e che ci rivela un grande tesoro. L’ultima domenica di ottobre vede nella nostra Comunità Pastorale la celebrazione della Santa Messa di Prima Comunione. Accanto al significato particolare che viene donato ai ragazzi, e alle loro famiglie, che si accosteranno per la prima volta al Sacramento dell’Eucarestia, c’è un richiamo che è valido per tutti. L’Eucarestia è chiamata anche il “Pane dei pellegrini”. E’ il cibo spirituale che nutre il cammino del credente. Il battezzato ha bisogno di un nutrimento per la sua vita di fede e la Comunione è sicuramente il Dono per eccellenza. Comunione che può essere ricevuta, nel migliore dei casi, direttamente, può essere vissuta anche sotto la forma della Comunione spirituale partecipando comunque alla Santa Messa. Il Corpo di Cristo è quindi quel cibo che ci fa vivere l’essere assimilati a Gesù stesso. I cibi comuni sono assimilati dall’uomo mentre nell’Eucarestia avviene il contrario. E’ Gesù che ci fa simili Lui. Ricevendo la Comunione si è posti nella condizione di avere Cristo in noi.

E ciò ci fa camminare nella strada della santità, dell’essere santi come Lui è Santo. Ecco qui allora il richiamo alla solennità del 01 Novembre, dove la Chiesa celebra Tutti i Santi. Accanto al ricordo di coloro che sono in Paradiso, e intercedono per noi, abbiamo il grande richiamo ad essere santi anche noi. Essere santi, perché no? A volte capita che ci si schermisca nel non sentirsi adeguati (mentre per molta gente non si pone neanche la questione). Se va bene un po’ di sana modestia, non dobbiamo abbassare l’asticella di quello che ci chiede il Signore: tendiamo alla santità, cerchiamo di essere e di vivere nella volontà di Dio. Bisogna rinunciare alla mentalità mondana che vuole la fede fuori dalla vita? E’ meglio perdere qualche cosa, che finire incastrati nelle tele della rete che ci imprigiona nella mediocrità e nella lontananza dal Signore. Una vita santa ci dona il centuplo quaggiù (c’è l’ha detto Gesù nel Vangelo) e poi la vita eterna in Paradiso. Qui allora ci portiamo sul ricordo dei defunti, i nostri cari che ci hanno preceduto nel grande passo della vita. La Commemorazione dei fedeli defunti ci apre, insieme alla ottava dei defunti, ad una preghiera più intensa per le tante anime che hanno bisogno della nostra intercessione e che ci educa a sentirci non eterni su questa terra ma tesi ad una meta finale che nella volontà di Dio è il Paradiso, che noi dobbiamo saperci meritare. don Luca