Servire il Signore

Nel foglio della settimana scorsa, come ricorderanno i miei pochi ma bravi lettori, avevamo affrontato la riflessione sul tema dell’essere a servizio del Signore come servi “inutili”, cioè chiamati alla bellezza del servire e dell’amare Dio. Il tutto dopo aver compreso e accolto il grande Amore che Lui ha per noi. E in questi giorni, proprio sulla scorta di quanto detto sul foglietto della settimana precedente, mi è venuta in mente una persona che avevo conosciuto anni fa (quindi non nel contesto in cui sono inserito adesso) e che prestava servizio in Parrocchia. 

La persona in questione si chiamava Vincenzo. Nella sua vita aveva svolto il suo lavoro, onesto e rispettabile, ed era entrato nella fase della pensione. Aveva famiglia e lavoro, ma per un po’ di tempo aveva vissuto distrattamente la vita di fede. Qualche Messa nelle feste comandate, o forse neanche, e poi tanta lontananza dal Signore. Ma ad un certo punto gli capitò di riscoprire la fede grazie a circostanze particolari ma che ricondusse alla mediazione della Madonna, che lui chiamava con affetto e rispetto la “Mamma celeste”. Quando pronunciava le parole riferite alla Madonna i suoi occhi si illuminavano. Molti pensionati passavano (e passano) il loro tempo oziando sulla poltrona o persistendo per molto tempo in bar o sulla strada a ciacolare amabilmente. Ed è quello che avrebbe potuto fare anche il Vincenzo. E Vincenzo da pensionato invece veniva tutti i giorni a Messa, si metteva nello spazio non lontano dall’altare, e accompagnava la celebrazione con la preghiera e col canto. Aveva una voce possente che risuonava nel presbiterio coprendo, per fortuna, le mie stonature canore… Si era poi proposto come “chierichetto” (“chierichettone” lo chiamavo io, data la mole e l’età) e lo faceva con impegno e dedizione. Anche troppa… aveva l’abitudine di preparare l’ampollina del vino per la Messa, ma quando lo faceva spesso e volentieri lasciava delle gocce sul piano del mobile dove io arrivavo a lasciare i miei fogli che immancabilmente si macchiavano. Quando gli facevo notare questo si mortificava moltissimo scuotendo il suo capo. Ma puntualmente succedeva ancora… Se per caso, in rarissime occasioni, non poteva esserci a Messa mi avvisava, quasi scusandosi, tanto era il desiderio di essere a Messa per servire il Signore e pregare la Madonna, con il suo vocione tonante. Un giorno dovevo partire per gli esercizi spirituali e avevo celebrato la Messa al mattino, ovviamente con il Vincenzo come chierichetto. Partendo lo salutai. Poche ore dopo, ancora in viaggio, mi telefonarono avvisandomi della improvvisa morte del Vincenzo, per un infarto. Fui molto toccato da questa notizia per il legame e l’affetto che avevo nei suoi confronti. Ma da subito mi sono immaginato il Vincenzo fare il chierichetto in Paradiso col suo canto potente, e forse anche lì avrà fatto cadere qualche goccia di vino…

Ringrazio il Signore per avermi fatto conoscere, ieri come oggi, persone che sono “servi inutili” con un grande amore a Gesù e alla Chiesa.                           don Luca