Nazareth, o Nazerat ( ma anche en-Nasirat, “la fiorita”),è la città cristiana per eccellenza, il luogo dove l’arcangelo Gabriele annunciò a Maria la nascita del Salvatore, il luogo dove Gesù trascorse la sua infanzia e la sua giovinezza.
Situata nella bassa Galilea, è resa ancora più affascinante della posizione e dalle alte montagne che si stagliano ai bordi della valle dov’è posta. Oggi è la più grande città araba di Israele, con una trentina di chiese e monasteri, oltre a moschee e antiche sinagoghe.
Nata come un villaggio di 200 abitanti la sua crescita avvenne nel periodo Bizantino diventando meta di pellegrinaggi spirituali. Questo fu il motivo che portò alla costruzione della prima chiesa, la Chiesa dell’Annunciazione, situata sul luogo dove secondo la tradizione sorgeva la casa di Giuseppe e Maria.
In seguito ne sorsero molte altre, distrutte e ricostruite durante le alterne occupazioni musulmane e cristiane. Un nuovo impulso alla costruzione di edifici si ebbe nel XIX secolo, nello stesso periodo risale la costruzione della città vecchia, che ricorda uno stile architettonico tipicamente mediorientale.
Nella città vecchia si trova, la Chiesa dell’Annunciazione, realizzata negli anni sessanta da G. Muzio, sul luogo dove si erano succedute altre chiese omonime, a loro volta realizzate attorno alla Grotta dell’Incarnazione, che si trova nella cripta della Basilica dell’Annunciazione (che è costruita su di essa), è indicata dalla tradizione come il luogo della casa di Maria, in cui ella ricevette la visita dell’arcangelo Gabriele. Gli scavi, durante la costruzione della basilica moderna (edificata verso il 1960), hanno messo alla luce i resti di due chiese precedenti, una bizantina e una crociata, che testimoniano l’antichità di questa tradizione. L’edificio odierno infatti è il quinto: il nucleo originario fu eretto nei secoli I e II a custodia delle grotte.
Alla destra della basilica sorge la chiesa di San Giuseppe (1914) costruita sulle rovine di un edificio rurale dove, secondo la tradizione Giuseppe gestiva la sua officina di carpentiere. C’erano numerose grotte, silos per il grano, cisterne per acqua e olio; presse per uva e olive, e pietre di mulino. Delle numerose grotte almeno alcune sono servite per uso domestico e sono state anche modificate architetturalmente per questo scopo. Una di queste, dove dei muri sono stati costruiti davanti a una grotta per farne un’abitazione, sotto il convento annesso alla Basilica dell’Annunciazione.
Ci sono dunque delle prove che il sito di Nazareth era abitato secoli prima di Cristo, e che un insediamento ebraico esisteva in loco sia prima che dopo la prima rivolta ebraica del 70 d.C.
Nei pressi si trova il Pozzo di Maria (detto fontana della Vergine) dove si dice che la madre di Gesù si fosse dissetata, mentre riceveva una prima annunciazione che la lasciò turbata, spingendola a trovare rifugio a casa.
L’acqua del pozzo ora scorre sotto la Chiesa di San Gabriele un edificio greco ortodosso. Alla destra del pozzo si erge la Chiesa greco-ortodossa dell’Annunciazione, nel punto in cui secondo la tradizione era situata la sinagoga dove Gesù si recava a pregare.
Tra le altre chiese di Nazareth, si ricordano la Chiesa della Mensa di Cristo, la Chiesa dei maroniti e la Chiesa dei Salesiani. Nella città vecchia si trovano importanti costruzioni del periodo ottomano, tra cui la Saraya, o Palazzo del governo e la Moschea Bianca, luogo di preghiera, educazione e centro culturale.
La visita del centro storico non è completa se non si attraversa il mercato, coloratissimo con le sue bancherelle, merita anche la passeggiata lungo il crinale di Nabi Sian, strategico punto panoramico della regione della Galilea.
ANNUNCIAZIONE
Nel sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazareth, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l’angelo partì da lei. (Lc 1, 26-38)

