Sulle tracce di Cristo

Nel notiziario “Hesed” che è stato distribuito nelle case della nostra Comunità Pastorale è stato presentato il pellegrinaggio che ci sarà in Terra Santa fra fine agosto e inizi settembre 2020. L’auspicio è che diverse persone possano partecipare ad una esperienza che almeno una volta nella vita (poi magari anche di più) merita di essere vissuta. Per coloro che sono interessati a vivere il pellegrinaggio è bene che questo sia preparato col tempo, e questo sarà reso possibile da diversi momenti che lo permetteranno. Il tema del pellegrinaggio interesserà non solo chi fisicamente si recherà nella Terra di Gesù ma viene proposto a tutti come occasione di formazione e di educazione a scoprire e comprendere la ricchezza e la bellezza di questi luoghi.

Pellegrini lo siamo tutti noi da quando solchiamo con i nostri passi la terra dove viviamo. Il pellegrino infatti è chi va verso una méta, è chi si rivolge verso un fine, uno scopo. Una delle delusioni della vita è quando non si ha uno scopo, non si ha una méta, non si ha una direzione. Anche chi è fermo a casa sua, magari perché età o malattia lo possono obbligare in un certo stato, è sempre in “cammino”, è sempre verso una direzione. Ecco perché vivere un anno dove ci si pone “sulle tracce di Cristo” rappresenta un utile aiuto a scoprire sempre e meglio dove siamo diretti e verso “Chi”.

Un grande vantaggio è quello di poter soffermare la nostra attenzione e la nostra preghiera sulla descrizione dei luoghi fisici dove Gesù passò e visse. Luoghi che noi sentiamo nominare spessissimo nei Vangeli e che non sono soltanto un riferimento geografico ma rivelano l’insieme delle parole e dei gesti che sono per noi situazioni da cui scaturisce l’Avvenimento della salvezza operata da Gesù.

Si vuole pertanto proporre un itinerario che vada a toccare diversi registri: quello catechistico, per conoscere cosa ha voluto rivelare il Figlio di Dio; quello liturgico, per celebrare la lode e la preghiera a Dio contemplando ciò che i luoghi rivelano e raccontano; quello di conoscenza storico-geografica, per  conoscere l’ambiente e approfondire l’insieme delle vicende che in questa terra si è disvelato nei secoli; quello caritativo, per sostenere le opere cristiane che sono presenti in loco e che sono una testimonianza chiara di carità cristiana. Quindi mettiamoci “sulle tracce di Cristo”…  don Luca