Terra e Cielo

Il mese di Novembre ci pone di fronte “Terra e Cielo”. In che senso? “Terra” per quello che riguarda la realtà bella della Santità e “Cielo” per quanto riguarda la dimensione della vita eterna (si spera per tutti, o almeno per tanti, in Paradiso…). La santità, oltre che ad essere una dimensione possibile a tutti, è estremamente concreta. Concreta perché è impastata con l’esistenza, si vive nella vita. Ogni giorno è un giorno buono per vivere il dono della santità. Tante volte si sente la frase: ”per i quattro giorni che ho da vivere su questa terra, non vale la pena di prendersela” (poi ciascuno fa le sue varianti del caso su cosa non valga la pena di fare…). Ragionamento che offre sicuramente spunti positivi, ma sempre in una visione riduttiva. Perché non proviamo invece a vedere questa frase e a girarla in questo modo: “perché non vivere secondo lo stile della santità i giorni che ho ancora davanti”? Vivere la santità vuol dire vivere intensamente il reale, cercando in esso quei semi di bene che Dio ci dona e che noi siamo chiamati a coltivare. Il tutto per far crescere in noi frutti buoni da offrire a Dio e al nostro prossimo. Sapere che ogni giorno è un giorno buono per vivere nella volontà di Dio, e che questo mi rende felice e compiuto è una gran bella cosa.  Il “Cielo” non è tanto lo spazio fisico che sta sopra di noi, ma è il rimando all’infinito che è Dio.

Noi siano fatti per questo infinito. La nostra patria è nei cieli! (Cfr lettera di San Paolo ai Filippesi 3,20), Non dobbiamo perdere di vista la meta, anche se oggi corriamo il rischio di scordarcelo, di dimenticare le domande finali, quelle importanti: dove andiamo? Verso dove camminiamo? Per cosa vale la pena vivere? Senza queste domande, schiacciamo la vita solo sul presente, pensiamo che dobbiamo goderla il più possibile e finiamo per vivere alla giornata, senza uno scopo, senza un traguardo. La nostra patria, invece, è in cielo, non dimentichiamo la grandezza e la bellezza della meta! In un contesto dove la vita eterna è a volte messa da parte, compito bello della Comunità cristiana è quello di annunciare questa speranza, dare il lieto annuncio che Dio non smette di amarci. Davanti a messaggi macabri e richiamanti l’orrore, il Vangelo ci parla di una vita che è eterna nell’amore, ci parla di una santità che è da vivere nel presente e che ci orienta ad un presente e ad un futuro di gioia e compimento. Non è sempre facile rompere la dura scorza di cuori aridi, ma non è impossibile. La Grazia dello Spirito Santo, l’intercessione della Madonna e dei Santi in Paradiso, sono aiuti potenti che si affiancano alla nostra volontà e alla nostra libertà. don Luca