Molte cose rischiano di essere banalizzate. Banalizzare vuol dire rendere prive della propria specifica originalità diverse situazioni, una persona o un oggetto o ad esempio un valore. Si possono rendere banali gli stili di vita, rendendoli omologati, piatti. Rischiano di essere banali le persone quando tendono ad essere fotocopie sbiadite, di influencer e “maitre a penser”. E pensare che il buon Dio ci ha creati unici e irripetibili… Si rendono banali le relazioni fra individui quando non si guarda più lo specifico di ciascuno. Al lungo elenco di cose che si possono banalizzare c’è anche il Natale. Siamo in questi giorni investiti dallo “spirito del Natale”… un po’ di neve che scende, elfi, renne e babbi natale, “auguri di buone cose”, jingle bells come sottofondo, saluti a casa e anche alla nonna… se il Natale fosse solo questo sarebbe molto banale. Non perché non siano importanti le cose messe sopra, ma perché si perde l’originalità del Natale stesso, che è la Nascita di Gesù Cristo. Si chiama “Natale” proprio per questo. Ma al di là del nome, è proprio il Fatto accaduto che è importante, che non è banale. Non è banale che possiamo considerare che Dio ha scelto di assumere la natura umana per essere accanto all’uomo. Non è banale che Gesù sia venuto per dirci qual è il vero senso di tutta la creazione, che si riferisce a Lui.


Tutto questo ci viene dato attraverso una modalità “originale”. Fa strano che l’immensamente “grande” nasca in una modalità estremamente “piccola”. Non è banale… Celebrare e tenere nel cuore che Dio non è lontano dalla mia vita, ma che al contrario MI AMA, è una cosa che se presa sul serio fa venire la vertigine, in senso buono, perché mi mette di fronte a Gesù che prende a cuore la mia vita. Le celebrazioni liturgiche natalizie ci permettono di entrare nel cuore di questo decisivo Avvenimento. Lo rendono attuale al nostro presente, lo rendono riconoscibile e permettono che possa essere un paragone con quello che sto vivendo. La liturgia ci permette di poter vedere quanto Cristo sia vicino a me e mi accompagna.
Cari amici e parrocchiani di Cremia, Musso e Pianello, vi invito a vivere il Natale per quello che esso è, non banalizzandolo ma rendendolo vero e attuale. Le Sante Messe che trovate proposte in vari luoghi e orari nella nostra Comunità Pastorale sono l’occasione per vivere un “Natale non banale”. Un caro saluto.
don Luca