Un uomo giusto

sangiuseppeQuesta quarta domenica di Avvento ci pone di fronte la figura di Giuseppe, lo sposo di Maria. Di questo personaggio così importante nella vicenda del Natale vogliamo mettere in evidenza il suo appellativo di “uomo giusto”. Perché Giuseppe è un uomo giusto? Fondamentalmente la risposta è perché egli compie la volontà di Dio. Ma questa affermazione non è semplicemente una frase che viene detta a mo’ di circostanza, è in realtà quello che Giuseppe è stato. Uomo giusto in quanto, pur nelle avverse situazioni in cui si è venuto a trovare – la sua promessa sposa che si trova incinta non per opera sua – lui, Giuseppe, ha tenuto fedeltà al legame con Dio. La giustizia è l’essere capace di fare cose giuste, di cercare la verità dentro il vissuto quotidiano. Molto spesso la nostra posizione non è quella di chi cerca la verità, ma di chi vuole sistemare le cose a modo suo – con effetti a volte disastrosi -. Cercare la verità e la giustizia significa anzitutto riconoscere da dove esse provengono nella loro condizione pura. E’ diverso se vado a bere l’acqua che sgorga dalla sorgente e l’acqua che invece sta per immettersi nel mare. Sempre di acqua parliamo, ma non ha la stessa bontà. Così la verità e la giustizia per diverse persone non sono quelle che vengono da Dio e che la Rivelazione ci propone, ma sono molto spesso il “secondo me” di cui ci si riempie la bocca. Un “secondo me” che è foriero di infauste conseguenze quando non è illuminato dalla grazia dello Spirito. Le applicazioni di questo metodo limitato sono sotto gli occhi di tutti, in quanto scendono in campo non le virtù ma i vizi, dove non c’è la ricerca della verità ma del facile accomodamento. Giuseppe uomo giusto, ci invita invece a cercare la sorgente, ovvero Dio. Giuseppe che avrebbe avuto tutti i motivi per ripudiare e svergognare Maria, vede invece in Lei l’opera del Signore. Chi può fare ciò? Solo chi si lascia inabitare dalla grazia dello Spirito Santo. Tutti noi siamo tempio dello Spirito Santo in quanto segnati dal dono della fede, ricevuto appunto nel Battesimo, per opera delle terza Persona della Santissima Trinità. E’ la grazia che opera e vivifica, a noi viene chiesto di mettere in gioco la nostra libertà nel riconoscimento di questo accadimento. L’agire della grazia in noi accade se non temiamo che possano avvenire cose belle. A Giuseppe viene rivolto l’invito a non temere, di non disperare del fatto che Dio agisce nella sua vita. Anche per noi giunge questo invito, avendo davanti il Santo Natale. A Natale non dobbiamo temere che Gesù riveli a noi la Sua vicinanza, la Sua Presenza nella nostra vita. Con Gesù sono possibili le conversioni e i cambiamenti dei cuori, che sono i veri e grandi miracoli. Come Giuseppe, uomo giusto, anche noi apriamoci al grande mistero della Nascita di Gesù per poter attingere alla pura sorgente della verità.                         don Luca