Una semplice suora

Una frase che mi ha spesso colpito è quella che dice: ”La Chiesa nasce dal sangue dei martiri”. Messa lì così, nella mentalità odierna, segna non poche resistenze e difficoltà. Ma a guardarla con la logica del Vangelo non è una affermazione impossibile. Per capirla meglio si può pensare alla nascita della persona. Il parto è un momento unico e particolare, felice e gioioso, eppure è segnato dal dolore e dalla apprensione perché tutto possa filare liscio. Eppure il dono della vita è così grande che la donna poi dimentica anche il dolore del parto per la gioia della nascita del figlio.      La Chiesa per nascere e per sostenersi ha bisogno di Cristo, Figlio di Dio, nato, morto e risorto per noi. Cristo che ci viene mostrato nella Parola del Vangelo, che ci viene donato nella Presenza reale dell’Eucarestia, che viene testimoniato nella carità e nel dono di sé. Ebbene, proprio questi modi rendono viva e vera la vita cristiana, ci fanno percepire che Gesù non è un bel raccontino ma una Presenza viva e reale. E la proposta di Gesù la troviamo incarnata nella vita dei testimoni, di coloro che Parola, Eucarestia e Carità l’hanno vissuta veramente, nella loro vita, nella loro carne. Mi piace allora proporre una figura di una donna, nata in un paese non tanto lontano da noi, sempre sul nostro amato lago, vissuta nel dono di sé nella consacrazione religiosa e che ha dato la sua vita per servire il Vangelo e testimoniare Cristo nella carità. Parlo di Suor Maria Laura Mainetti, la religiosa che il 6 giugno del 2000 venne assassinata da tre ragazze, che in nome della avversione a Dio e del culto a Satana, volevano uccidere una persona consacrata. Grande eco ebbe la sua vicenda che è quella di una martire, nel senso che ha testimoniato fino all’ultimo la sua vocazione di donna che si è spesa per il prossimo nel nome di Cristo. Suor Maria Laura ha applicato il Vangelo quando è uscita di casa per andare da chi le aveva (in modo truffaldino) chiesto aiuto, lo ha applicato quando sotto i colpi dei coltelli perdonava queste ragazze prima di dare la vita. Ha messo in atto la carità non solo in questo episodio ma anche nella sua umile e semplice vita quotidiana di religiosa. Ha amato Cristo diventando come Lui, chicco di grano che cade in terra per morire e dare frutto, frutto abbondante. Penso, prego e affido a Suor Maria Laura il nuovo cammino catechistico che da poco abbiamo iniziato nelle nostre tre parrocchie, perché dal sangue di una martire nasca una nuova linfa nel sostenere la fede. Guardando a lei possiamo vedere un esempio e una testimone. Guardando a lei possiamo vedere che il Vangelo è Parola viva e non lettera morta come tanti slogan che ascoltiamo. Guardando a lei possiamo vedere come l’Eucarestia sia una logica di vita e non una pretesa da avere “quando me la sento”. Il dono della vita che Suor Maria Laura ha fatto ci aiuti nel cammino di fede, e dal suo esempio sappiamo trarre l’invito a vivere con più coraggio la nostra fede. don Luca