Chiesa di San Bernardino

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Oratorio di S. Bernardino

Un po’ ovunque sul lago aleggia la suggestiva leggenda religiosa dei fratelli eremiti che vivevano sulle vette dei monti e che la sera si salutavano tra loro con fuochi. Qualche eremita fu effettivamente presente già prima del Mille sulle nostre montagne e lo testimoniano le cappelle ricovero per i viandanti presso i passi vallivi o le varie chiesette isolate sparse su ogni montagna, dedicate a uno dei leggendari fratelli il cui numero si allargava via via.

Data la posizione dell’Oratorio, che si affaccia su tutto l’Alto Lago, la fantasia popolare accomuna anche il santo predicatore Bernardino, che visitó Como e il suo lago nel 1420 e nel 1422 e che morì nel 1444, ai suddetti fratelli eremiti e ne giustifica la dedicazione da parte degli abitanti di Pianello. In verità non si conosce la data precisa in cui la popolazione costruì l’edificio sui monti di Pianello, in località Nassina, votato a questo Santo, tuttavia si sa che una Cappella sacra esisteva già prima del 1582, data in cui il Vescovo mons. Volpi, nella relazione relativa alla visita pastorale, scrive che da più di dieci anni non si celebra a S. Bernardino sui monti, nell’unico Oratorio parrocchiale e proibisce di celebrarvi la Messa “ per il luogo indecente e non riparato”. L’edificio viene così risistemato, anche per permettere di continuare la tradizionale salita al luogo sacro il 20 maggio di ogni anno, in occasione della festa del Santo.

Si saliva numerosi, in processione, partendo dalla chiesa parrocchiale pregando e cantando sia per devozione verso il predicatore francescano fervente di carità (che durante le sue omelie mostrava il Trigramma , una tavoletta con iscritte le lettere JHS (Gesu’) in un sole a dodici raggi), sia per ricevere, da parte delle famiglie piu’ facoltose, un omaggio consistente in elemosina o nella distribuzione di generi alimentari. A tal proposito nel libro dei legati della parrocchia si legge che il pianellese di S. Anna Francesco Bernardo Rebuschino, figlio del fu Lorenzo, nel suo testamento in data 1726 , rogato dal notaio Francesco Manzi di Cremia, aggravia i suoi eredi dell’obbligo di distribuire due soldi di pane a ognuno dei capofamiglia del luogo di Pianello che intervenga alla processione che suole farsi il giorno di S. Bernardino…e che sia stato contato nella località Montana

L’edificio sacro cade purtroppo più volte in disuso, tanto che nel 1766, in occasione di un’altra visita pastorale vescovile, si accenna alla avvenuta “ rierezione della Cappella o Oratorio antichissimo di S. Bernardino-liberalissimo nostro protettore sui monti” a testimonianza del fatto che fu sempre cura dei vari parroci di Pianello conservare o almeno preservare il luogo di culto, originariamente costituito da un solo locale, tornato purtroppo ad essere indecente al termine delle due guerre mondiali per la prolungata assenza degli uomini sui monti.

Le maggiori opere di risanamento sono state eseguite negli anni Sessanta, dapprima con il rifacimento del tetto in lamiera e la realizzazione di un piccolo campanile quindi, in seguito alle donazioni dei terreni circostanti da parte di tre famiglie e ai molti volontari tra cui i ragazzi del Grest, con la costruzione di una piccola cascina per il parroco sul lato ovest e di una sacrestia, unitamente a un nuovo altare fatto con pietre locali. Negli anni Novanta si prosegue con la manutenzione straordinaria e con un ulteriore ampliamento verso est sempre con il generoso contributo manuale e finanziario dei vari abitanti dei monti . Si termina con la posa di ben tre campane di cui due donate in memoria di cari defunti.

E’ solo una brevissima sintesi di quanto é stato fatto nel tempo per onorare questo luogo che ha sempre rappresentato un vivo e sentito punto di riferimento per tutti i residenti e passanti, sia per la posizione panoramica ben visibile anche da lontano, ma soprattutto per la sua funzione. Qui si recavano almeno due volte l’anno i parroci per mantenere i contatti con i numerosissimi pastori che trascorrevano mesi lontani dalla parrocchia, qui d’estate si recitava ogni sera il rosario in modo comunitario davanti alla ben conservata statua del Santo, si partecipava con devozione alle sacre funzioni dell’Assunta, si incantavano i canestri per ringraziare il Signore tramite l’offerta dei propri prodotti agricoli, qui la sera della vigilia della Madonna Assunta si giungeva anche da luoghi lontani per trascorrere insieme ore spensierate cantando attorno all’enorme falò preparato con entusiasmo dai ragazzi del posto dopo i loro impegni agricoli.

Ormai i tempi sono passati, della processione e dei legati resta solo qualche vago ricordo, quasi tutte le tradizioni sono mutate, tuttavia rimangono inalterati gli appuntamenti prettamente religiosi di Maggio e del 15 Agosto.

  1. Bernardino forse continuerà a colloquiare con i suoi “fratelli eremiti” santi Amate, Domenico, Bernardo e, più lontano, Lucio e Jorio, per mantenere viva la protezione non più sui pastori, ma sui vacanzieri nei nostri monti.