San Martino | Madonna della Neve | S. Anna | San Bernardino | Sacro Cuore
Chiesa parrocchiale di S. Martino
Il Cristianesimo a Pianello, come in tutto l’Alto Lario, giunse dopo il 391 d.C., quando con Costantino divenne religione di stato dell’Impero Romano. Ve lo portarono i vescovi Felice prima e Abbondio poi che scelsero Dongo come punto di riferimento della nascente comunità cristiana, quello in cui si amministrava il Battesimo. Nelle chiese minori e nelle cappelle si celebravano i riti liturgici, si istruivano i fedeli, si facevano i funerali, lasciando libertà di farsi seppellire nel cimitero annesso alla Cappella del paese o in quello di Dongo. Anche a Pianello quindi sorse un luogo di culto che purtroppo non é testimoniato da alcun documento storico. La tradizione tuttavia vuole che la fondazione di una Cappella dedicata a S. Martino vescovo di Tours sia da collegare a un discusso documento secondo il quale, il 2 aprile 724, il re Liutprando avrebbe donato all’Abazia benedettina di S. Carpoforo in Como, insieme a molte terre strappate ai Bizantini, anche quelle di Pianello, che sono comunque citate per lo stesso motivo in un documento dell’Abazia stessa del 1040. Una pergamena del 1153, custodita nell’archivio parrocchiale di Dongo, testimonia che il vescovo di Como aveva concesso come feudo al monastero comasco benedettino le terre di Pianello intorno alla Cappella dedicata a S. Martino, la presenza di un cappellano nominato dall’abate di S. Cristoforo e la sua subordinazione gerarchica alla i madre di Dongo. In un successivo documento si trovano ben dettagliati i beni e i confini delle terre in questione che don Leonardo Mazzucchi, autore dell’imprescindibile opera” Minuzie storico-domestiche di Pianello Lario”, delinea cosi’: a riva del lago la Chiesetta col piccolo cimitero, intorno l’Abazia con torre, mura e il fossato, la vigna e, oltre ancora, i possessi privati dei feudatari di Musso, i Malacrida che avevano autorità anche su Pianello. Dal 1389, infatti, quando era cessata la proprietà feudale di S. Cristoforo, anche il benefizio benedettino era passato ai Malacrida di Musso la cui parrocchia, che si era appena separata da Dongo, comprendeva anche Pianello. Solo il 12 giugno 1472, dopo una lunga e dura contesa con quei feudatari, fatta di intimidazioni, documenti falsi, minacce e durata quasi un secolo, il popolo di Pianello riuscì a ottenere la sua indipendenza sia come Comune che come parrocchia. Nel nuovo altare in bronzo del presbiterio, realizzato dallo scultore Gianluigi Giudici nel 1972 é stata incisa proprio questa data.
La chiesa parrocchiale é a navata unica, originariamente forse con facciata a capanna e rosone centrale, ma ha subito, a partire dalla fine del ‘400, numerosi rimaneggiamenti che ne hanno cambiato progressivamente l’aspetto. Sui lati si aprono, rispettivamente, a destra la cappella dedicata a San Luigi Guanella e a sinistra la cappellina del Battistero e quella della Madonna del Rosario. La data scolpita sull’architrave del portale maggiore, 1534, documenta un primo intervento di ampliamento e di rifacimento del portale stesso, cui sono seguiti le migliorie nel fonte battesimale del 1578, la costruzione e la decorazione delle due cappelle laterali, tra il 1601 e il 1620, come pure gli affreschi e le decorazioni di altre parti della chiesa, grazie alle donazioni dei pianellesi emigrati a Genova, nel Veneto e a Milano.Anche nel 1700 si registrano arricchimenti e migliorie, compreso l’inserimento di un organo dei bergamaschi Serassi in controfacciata, opera che comporta la chiusura del rosone e l’apertura di due nuove finestre. Nel 1800 un nuovo soffitto a volta sostituisce quello originale a capriate, affrescato in buona parte dal pittore di Pagnona G. M. Tagliaferri, mentre nel corso del Novecento si apportano di nuovo modifiche agli arredi e ai decori, si sostituisce il vecchio pavimento, si adeguano gli impianti, si sistema l’esterno e si compie molto altro. Nel 1970 si dedica all’indimenticabile parroco San Luigi Guanella la cappella laterale, fatta costruire nel 1600 dalla famiglia Minonzio, che precedentemente era riferita a S. Giuseppe e, prima ancora, a S. Fermo.
La chiesa parrocchiale sorge in prossimità del lago, nel centro del paese, affiancata dalla casa parrocchiale, che conserva testimonianze guanelliane, e dal cimitero. Accanto si accede alla piacevole passeggiata a lago e al punto da cui “una sera d’aprile del 1886” si imbarcarono alla volta di Como due suore e poche orfanelle per iniziare un’opera che oggi é diffusa in tutto il mondo.
Sul lato destro dell’edificio sorge l’Oratorio settecentesco voluto dall’antica Confraternita del SS: Sacramento, su quello sinistro il campanile quattrocentesco con un concerto di campane del 1903 e che termina in una cuspide conica.
Superati, a monte, il porticato a colonne sistemato nel 1954, utilizzato secoli prima come luogo di sepoltura dei defunti, come testimoniavano le scritte sul soffitto poi cancellate, e la lunetta recante l’effigie di S. Martino, titolare della chiesa, vi si entra dalla porta bronzea raffigurante otto episodi salienti della vita della pianellese Beata Suor Chiara Bosatta.
All’interno si possono ammirare numerosi affreschi e tele di vari artisti tra cui spiccano Isidoro Bianchi da Campione, G. B. Pozzo, G. M. Tagliaferri e il pianellese Giovan Battista Bottiggio. Le vetrate, moderne, sono opera di E. Rossi, mentre l’armadio ligneo della sacrestia é di epoca barocca.
Per informazioni piu’ particolareggiate si possono consultare:
Pianello del Lario,terra di santi ed emigranti di Bonvini, Fazzini, Granzella
La chiesa di S. Martino a Pianello del Lario realizzata dall’Associazione “ Iubilantes “
La chiesa parrocchiale di Pianello Lario di G. Sala
Minuzie storico-domestiche di Pianello del Lario di L. Mazzucchi.